
Abbiamo incontrato Federica Russo, una giovane promessa della pasticceria italiana.E’ una donna, ha 24 anni e lavora in uno dei laboratori di pasticceria più prestigiosi d’Italia, quello di Fabrizio Galla a San Sebastiano Po, alle porte di Torino. E’ Federica Russo, piemontese, giovane donna tenace e caparbia. Ha ricevuto il premio come Miglior Pasticciere Donna 2018.
Raccontaci di te, Federica Russo?
Ā«Ho 24 anni e sono originaria di Acqui Terme anche se per metĆ siciliana. Ho frequentato lāistituto alberghiero di Acqui Terme per i primi 3 anni e poi mi sono trasferita a Finale ligure per finire gli studi nellāistituto alberghiero di Finale Ligure. Dopo la maturitĆ ero giĆ sicura di quello che avrei voluto fare nella vita: la pasticciera. Mi sono scritta allāALMA e lƬ ho capito ancora di più che quello della pasticceria era il mio posto felice nel mondo, un luogoĀ dove potevo tirare fuori tutta la mia creativitĆ , sperimentare cose nuove. E’ un lavoro molto duro che richiede molta concentrazione e rinuncia ma non ho mai pensato di abbandonare questa vita.
Lavoro in un laboratorio molto importante, quello di Fabrizio Galla. Qui ho imparato molto, ho capito cosa significa stare in un laboratorio, ho imparato la disciplina che questo lavoro ti chiede ogni giorno ed ho imparato a non mollare mai e grazie a Fabrizio ho giĆ vinto i miei due primi concorsi, uno di unāazienda e lāaltro come Miglior Pasticciera Donna 2018Ā».
Quando ĆØ nata la tua passione per la pasticceria?
«La pasticceria è sempre stata dentro di me; già da piccola mi divertivo a fare le torre con la mamma e assaggiare tutti gli impasti che faceva. Crescendo questa passione aumentava sempre di più. Ho capito che non poteva essere solo una passione ma doveva diventare un lavoro».
Quale ĆØ il tuo dolce preferito?
«Il mio dolce preferito in assoluto è il cannolo siciliano ma sullo stesso piano potrei mettere anche la pastiera napoletana».
Dove lavori oggi?
«Attualmente dal pastry chef Fabrizio Galla. Lavoro qui da tre anni e sono la sua responsabile di laboratorio. Mi occupo anche di tutta la parte che riguarda i matrimoni».
Cosa pensi dell’alta pasticceria italiana?
«Penso che la pasticceria stia crescendo ogni giorno sempre di più, con nuove tecniche e nuove tecnologie. Non so proprio cosa aspettarmi da questo mondo ma di una cosa sono certa: mi piacerebbe che tutta la manualità che questo lavoro richiede non venga mai sostituita dalle macchine. La tradizione deve rimanere presente in ogni laboratorio di pasticceria».