
Avete mai dormito nella casa di un vero scrittore? Tra libri e macchine da scrivere? E con una vista che sa regalare paesaggi indimenticabili? Sul Lago di Como si trova Il Rudere – The The Writer’s Nest, il rifugio dello scrittore comasco Giuseppe Guin.
Dalle parti di Faggeto Lario, grazioso borgo del lago, in un vecchio casello di cavatori della fine Ottocento, la casa dello scrittore.
Dopo anni di recupero conservativo e ristrutturazioni, oggi, il rudere può esser vissuto anche da chi ha voglia di trascorrere una vacanza sul lago in totale relax.
Si raggiunge il rudere, dal porto di Faggeto, solo con una una vecchia barca di legno, La Trappola, un gozzo, del 1988, di 25 piedi costruito nel Cantiere Nautico Sciallino.
Nessuna strada scende al lago. E da qui inizia l’avventura…
Un rudere in una vecchia cava. Alle spalle le alte pareti della montagna. Un giardino circonda la casa in legno e pietra ristrutturata nel rispetto totale del paesaggio.
Ampie vetrate aprono il salotto verso l’esterno in una linea di continuità con il lago che in esse si specchia.
La casa, che accoglie tre camere da letto, due bagni, una cucina, un ampio salotto con dining room, si racconta tra oggetti ed arredi vintage contaminati dalla nuova tecnologia. Atmosfere di ieri in un presente che ha il sapore del Bello.
Lo scrittore Giuseppe Guin vive qui. Un’area della casa è lo spazio dove la sua fantasia prende il volo. Fra queste mura di ieri, scrive i suoi romanzi.
Qui prendono vita i suoi personaggi, tra miti e leggende del lago.
Ho conosciuto Giuseppe Guin nel 2006, avevo all’incira 24 anni. Nel 2006 uscì il suo primo romanzo “Qui non succede niente”, che ho ancora a casa, con la sua dedica, nella mia libreria. Proprio quell’anno mi portò con la sua barca di legno di allora a vedere il rudere. Ci sono ritornata, in questo giugno 2019, ed è stato come allora: una grande emozione!
Il senso di pace e di armonia che in questo luogo, fuori dal tempo, si respira…
Il cinguettio degli uccellini, il fruscio leggero delle foglie, il rumore dolce e lento dell’acqua.
E come ieri, mi sono appartata in giardino, seduta su una delle sedie a sdraio in attesa del tramonto con un calice di fresco vino bianco del lago.
Ho chiuso gli occhi, mi sono estraniata in uno spazio e in un tempo tutto mio lasciandomi coccolare dalla melodia del lago. Nel rumore del Silenzio, ho ascoltato…