
Oggi 25 febbraio 2020, la Parigi Fashion Week 2020 ha assistito alla sfilata Fall/Winter 2020/21 di Maria Grazia Chiuri, direttore creativo di Dior. Lo show è stato un racconto autobiografico narrato dalla designer per mostrare al pubblico quella che è stata la sua infanzia. Per la collezione prêt-à-porter 2020-2021, Maria Grazia Chiuri traccia un atlante di emozioni attraverso i suoi ricordi, come in un diario adolescenziale. La struttura ospitante lo show è stata costruita nei Jardin des Tuileries. Il pavimento è ricoperto di quattromila pagine di giornale riciclati ed è illuminata da quindici insegne luminose.
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Dior Parigi Fashion Week 2020: il racconto d’infanzia di Maria Grazia Chiuri
Durante la sfilata appaiono due foto di sua madre. Le immagini la riportano indietro fino a quel momento della sua vita, un laboratorio pieno di tutte le possibilità che il futuro potrebbe riservare. Maria Grazia Chiuri infatti è cresciuta e si è formata nel laboratorio di sua madre, stilista romana molto affermata. La stessa Chiuri ha affermato più volte di aver visto sua madre come la sua più grande fonte d’ispirazione.
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Maria Grazia Chiuri: la sfilata è un omaggio a sua mamma
Le immagini si susseguono, comprese le foto di attrici che sono state fonte d’ispirazione per i clienti della “couture” di sua madre . Maria Grazia Chiuri afferma che ha usato la moda come modo per affermarsi, per ribellarsi, e comunicare agli altri come voleva essere percepita. Successivamente arrivano altre foto del passato che Maria Grazie rivisita con la sua nuova visione: lo studio di Germana Marucelli a Milano, progettato dall’artista Paolo Scheggi; quella di Mila Schön di Ugo Mulas e, infine, i ritratti di Carla Accardi.
La collezione Fall/winter 2020/21
La collezione presenta giacche da marinaio, gonne a pieghe e colletti con cravatte, tutto rigorosamente bianco e nero rispettando un perfetto equilibrio. Si susseguono sciarpe a pois ripescate dagli archivi di Dior, abiti di varie lunghezze ed infinite possibilità di stampe. Durante la sfilata di ammirano frange che abbelliscono le gonne lunghe. La maglieria è il pezzo essenziale del guardaroba: maglioni, giacche, gonne e pantaloni. Il titolo dello spettacolo “Io dico io”, dà vita a una storia di forte auto-affermazione. È anche il simbolo di un modo creativo e collettivo di affrontare i molteplici aspetti della soggettività femminile e l’infinito progetto che la femminilità rappresenta.