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Dolce e Gabbana condannati per evasione fiscale

A 1 anno e 8 mesi ciascuno

Il giudice monocratico del Tribunale di Milano, Antonella Brambilla ha condannato gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana a 1 anno e 8 mesi di reclusione al termine del processo di primo grado per l’accusa di omessa dichiarazione dei redditi.

I pm Laura Pedio e Gaetano Ruta avevano chiesto per loro una condanna a 2 anni e 6 mesi ciascuno.

L’indagine sui due stilisti e altri cinque amministratori dell’azienda, cui vengono contestati fatti relativi al biennio 2004-2005, è nata nel 2007 dopo una verifica fiscale.

Secondo l’accusa i due designer avrebbero costituito una società in Lussemburgo, la Gado, proprietaria dei marchi del gruppo e di fatto gestita in Italia, al fine di ottenere risparmi fiscali.

Dolce e Gabbana, che negano ogni addebito, sono accusati di non aver dichiarato tasse sulle royalties per circa un miliardo di euro.

I due fondatori di Dolce&Gabbana sono invece stati assolti dal reato di dichiarazione infedele perché il fatto non sussiste, ma dovranno pagare una provvisionale di 500mila euro all’Agenzia delle entrate.

Il giudice ha condannato per gli stessi reati e sentenziando la medesima pena, anche il loro commercialista Luciano Patelli.

Alfonso Dolce, fratello dello stilista, Cristiana Ruella, ex amministratrice della Gado, e Giuseppe Minoni, ex direttore amministrativo di Dolce&Gabbana srl, sono stati condannati a 1 anno e 4 mesi.

I pm hanno chiesto l’assoluzione invece per Antoine Noella, inizialmente considerata dalla Procura una prestanome di Dolce e Gabbana.

Per tutti i condannati, che sono incensurati, il giudice ha disposto la sospensione condizionale della pena.

“Faremo certamente appello perché crediamo fermamente nell’innocenza di Domenico Dolce e Stefano Gabbana”, ha detto l’avvocato Massimo Dinoia, legale dei due stilisti.

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