
Match con poche emozioni
Secondo gli esperti, il Super Bowl 2014 è stato tra i più noiosi e meno avvincenti degli ultimi anni.
Al Metlife Stadium di East Rutherford, in New Jersey, i Seahawks di Seattle hanno stravinto la prima finale di football americano della loro storia, battendo (o meglio, umiliando) i Broncos di Denver con uno schiacciante 43-8.
Poche emozioni nella 48esima finale, che è stata fin dall’inizio a senso unico e ha visto i Seahawks dominare da subito, arrivando ad un punteggio parziale di 36 a 0, prima che i Broncos riuscissero a segnare il primo e unico touchdown della loro partita.
Il primo quarto è finito 8 a 0, e alla fine del secondo quarto, il risultato era già sul 22 a 0. Dopo il riposo, il copione non è cambiato: ancora una volta, come in apertura, Denver subisce un touchdown dopo appena 10 secondi. I Seahawks concedono solo una meta a fine del terzo tempo, trasformata poi con un gioco da 2. Alla fine il bilancio è pesantissimo: 43 a 8.
A ravvivare la serata, Bruno Mars, che durante l’intervallo della partita, ha intrattenuto per 12 minuti (performance più breve rispetto a quelle degli anni precedenti) con alcune delle sue hit più famose.
Il cantante hawaiano, con un blazer dorato griffato Saint Laurent e il suo iconico ciuffo alla Elvis ha aperto il suo Half Time Show seduto alla batteria a bordo di una piattaforma mobile che ha attraversato la folla pronta a scatenarsi, dando prova di non essere solo un grande cantante ma anche un ottimo strumentista.
Dopo le trascinanti ed energiche Locked Out Of Heaven e Treasure, il 28enne ha intonato Runaway Baby, energico brano con il quale, come fa sempre in concerto, ha omaggiato James Brown imitandone gli inconfondibili passi.
Subito dopo, sono entrati in scena i Red Hot Chili Peppers con la loro famosissima Give It Away: nonostante il gelo, i popolari rocker non hanno rinunciato a esibirsi a petto nudo scatenandosi assieme a Mars e ai suoi Hooligans.
Lo show si è concluso sulle note di Just The Way You Are, il primo grande successo dell’artista nato alle Hawaii, introdotto dai saluti di alcuni militari americani impegnati all’estero.