
Con il “Queen’s Award for Enterprise 2014”
Jaguar Land Rover mette a segno una tripletta reale: la casa automobilistica inglese ha ottenuto il prestigioso “Queen’s Award for Enterprise 2014”, il terzo dopo quelli ricevuti nel 2001 e 2008, per il Commercio con l’Estero, grazie al costante successo delle vendite trainate dalle esportazioni effettuate in oltre 170 Paesi.
Il riconoscimento è stato conferito il 21 aprile, compleanno di Sua Maestà la Regina Elisabetta II, per “l’eccezionale incremento delle esportazioni ottenuto da Jaguar Land Rover nell’ultimo triennio”.
Si tratta di uno dei più importanti premi conferiti ad un’azienda britannica. La comunicazione ufficiale a Jaguar Land Rover cita testualmente: “Sua Maestà la Regina si è compiaciuta di approvare la segnalazione del Primo Ministro circa il conferimento alla vostra azienda del Queen’s Award for Enterprise in International Trade di quest’anno”.
L’esportazione assorbe l‘80% dei veicoli prodotti da Jaguar Land Rover nei suoi tre stabilimenti in Gran Bretagna. Nel 2013 l’azienda ha venduto 426.006 unità, con un incremento del 19% rispetto all’anno precedente.
L’Europa Continentale, il Nord America e la Cina, sono i Paesi che rappresentano i maggiori importatori del prodotto Jaguar Land Rover e che, complessivamente, valgono il 60% del suo export.
Inoltre, la quota di mercato dell’azienda, escludendo i mercati dove questa è tradizionalmente forte come Regno Unito, USA ed Europa, è passata da circa il 15% del 2008 ad oltre il 40%, grazie ad una politica mirata e ad una presenza sempre più bilanciata sui mercati mondiali.
Il Dr. Ralf Speth, CEO Jaguar Land Rover, dichiara: “sono felice e onorato di ricevere questo riconoscimento per il contributo offerto da Jaguar Land Rover all’ industria britannica. Il nostro successo è merito di tutti coloro, donne e uomini, che lavorano nella nostra azienda e creano veicoli emozionanti, ambiti da una clientela internazionale. Più la nostra Società progredisce, più avremo opportunità di migliorare la vita di tante famiglie, investendo nelle comunità e negli impianti e rafforzando la crescita dell’economia britannica“.