
Intervista a Roberto Briccola
A Firenze, nell’edizione di Pitti Uomo 82, che verrà inaugurata domani 19 giugno, Bric’s inizierà i festeggiamenti di una ricorrenza davvero speciale, i 60 anni dell’azienda.
Era il settembre del 1952 quando Mario Briccola muoveva i primi passi con un unico obiettivo, ancora oggi validissimo: produrre valigie di qualità e raffinate.
Bisognerà aspettare ancora qualche mese per i party e i festeggiamenti veri e propri, ma a Pitti Bric’s presenterà la collezione Anniversario, una rivisitazione celebrativa della linea principe: Life.
Materiali pregiati, linee pulite ed eleganti, tasche frontali ampie e funzionali, scorrevolezza e silenziosità grazie alle famose ruote giapponesi Hinomoto e poi ancora leggerezza, elasticità e flessibilità.
Abbiamo incontrato Roberto Briccola, direttore generale di Bric’s, per farci raccontare come una family company vive una tappa così importante della sua storia.
Nel 2012 celebrerete un importante traguardo, ma anche un nuovo punto di partenza. Come festeggerete?
Oltre alla collezione anniversario che presenteremo a Pitti abbiamo in programma due eventi in concomitanza con il Mipel.
Il primo sarà sabato 15 settembre sul Lago di Como, una grande festa aperta anche ai nostri dipendenti. Festeggeremo poi con la stampa e gli addetti ai lavori nel nostro flagship store in Galleria a Milano.
Cosa rappresenta per voi questo particolare momento?
Si tratta di una tappa, certamente non di un traguardo. Da sempre noi consideriamo Bric’s una grande famiglia. In occasione dei nostri 60 anni è fondamentale che tutti i nostri 130 dipendenti si sentano gratificati per questa tappa.
60 anni, quali sono state le tappe fondamentali?
Mario Briccola, mio padre, inizia questa avventura nel 1952 e nei primi 18 anni di attività trasforma la realtà Bric da artigiano a fabbrica. E così già nel 1970 avevamo 150 dipendenti e una bella capacità produttiva. Questo è senz’altro il primo momento essenziale della nostra storia.
La seconda fase possiamo dire che è legata al momento in cui, sempre Mario, ha capito che non bastava più essere una buona fabbrica ma bisognava diventare un marchio. Nasce così Bric’s e contemporaneamente a questo decide di fare una rete distributiva con i rappresentanti compiendo una piccola rivoluzione se si considera che l’abitudine dell’epoca nella nostra zona era quella di produrre per grandi marchi. Queste sono certamente le nostre fondamenta.
Poi è arrivata la seconda generazione…
Esatto, negli anni ’80 arriva la seconda generazione e con noi la parola chiave possiamo dire che sia stata internazionalizzazione. Con l’apertura dei Bric’s Store abbiamo messo in atto quello che viene definito l’allungamento della filiera e l’avvicinamento ai consumatori finali.
E oggi?
Non siamo fermi, anzi. Stiamo sempre ampliando il concetto di internazionalizzazione. L’anno scorso abbiamo aperto Bric’s Cina e con il nostro partner abbiamo in programma l’inaugurazione di diversi punti vendita importanti nei prossimi mesi. E poi ci sono i paesi del BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, ndr), la Bric’s è interessata al BRICS. Insomma il mondo è grande ed è tutto da scoprire.
Ci descriverebbe il mood della collezione anniversario che presenterete a Pitti Uomo 82?
A Pitti andremo con una collezione molto bella e articolata. Essendo celebrativa non poteva mancare il nostro materiale core business ovvero il Life. Queste valigie coniugano l’aspetto estetico, carino e raffinato, a quello funzionale da sempre determinate per il nostro lavoro. L’obiettivo di Bric’s è quello di andare sempre sul mercato con valigie leggere, pratiche, facili da trasportare e resistenti ai maltrattamenti e la collezione anniversario ovviamente non è da meno.
Voi siete un’azienda di famiglia, quali sono i vostri punti di forza?
Il nostro punto di forza è quello di saper condividere dei progetti anche ambiziosi e saper lavorare in team.
Essere una famiglia vuol dire poter affrontare le problematiche da diversi punti di vista, discuterne ma anche superare gli ostacoli. Lo sforzo quotidiano è quello di andare a coinvolgere e motivare tutti componenti del team direzionale che è anche familiare.
Durante la prima fase di Bric’s era mio padre a prendere decisioni e a metterle in pratica. Oggi questo non succede più. Se è vero che siamo un po’ più lenti è vero anche che siamo decisamente più coesi; quando prendiamo l’iniziativa andiamo tutti avanti per un’unica strada.
Un consiglio a chi vuole intraprendere un percorso di successo come il vostro…
Il ruolo dell’imprenditore oggi richiede tanto coraggio. Una volta bastava il sogno imprenditoriale, oggi questo non funziona più. Il pessimismo della ragione tipico dell’era contemporanea è determinato anche e soprattutto dalla pressione fiscale e dalle problematiche creditizie che penalizzano l’Italia nella competizione internazionale. Serve dunque avere il coraggio di fare impresa nonostante tutto e combattere in un mercato che non è facile.
Se potesse fare un augurio speciale alla sua azienda, cosa direbbe?
A Bric’s io auguro ovviamente lunga vita. Auguro anche a tutti noi di tenere sempre attuale una fotografia che abbiamo in azienda e che rappresenta i nostri valori. Su questa foto è ritratto Mario nel 1952 davanti al Biancone, in Piazza della Signoria a Firenze, con le sue valigie di campionario. Per noi questo rappresenta un grande messaggio, ci ricorda ogni giorno di prendere in mano il nostro campionario e andare alla ricerca di nuovi clienti, di nuovi mercati. Quello che auguro alla mia azienda è dunque di non stancarsi mai di percorrere nuove strade e spero che questo messaggio venga recepito dalla terza generazione e possibilmente dalla quarta e dalla quinta e così via. Lunga vita a Bric’s.
Francesca Zottola