
Dal ricreare l’iconica Torre Eiffel al lancio di un missile spaziale a grandezza naturale (ricordate il supermercato?), Karl Lagerfeld, il Kaiser della moda, è noto per aver tirato fuori tutti gli assi quando si tratta delle scenografie per Chanel. Uno spettacolo tanto quanto le collezioni stesse, i modi ambiziosi e vari che Lagerfeld ha scelto di trasformare il Grand Palais ogni stagione sono diventati un momento clou biennale della stagione di ogni showgoer.


«Quando ho rilevato Chanel, tutti mi hanno detto: “Non toccarla. È un’azienda morta…”. E mi sono detto: “Adoro che la gente pensi questo. Ora vediamo.”»


L’iconico locale parigino è stato trasformato al punto da essere irriconoscibile, come per esempio in una location da spiaggia, piena di sabbia, onde e persino bagnini. Era la sfilata Primavera/Estate 2019. Le modelle, con le scarpe in mano, si facevano strada tra le onde della vita reale che lambivano la pista sabbiosa. Per lo spettacolo Cruise del Maggio 2018, Lagerfeld ha sorpreso il pubblico con una vera nave da crociera adagiata sulla passerella. La nave denominata “La Pausa”, era ispirata all’abitazione estiva di Gabrielle Chanel sulla Costa Azzurra.


Invece, per lo spettacolo Autunno/Inverno 2018 di Marzo, Karl ha trasformato lo stesso spazio in una foresta, completa di alberi coperti di muschio e una passerella disseminata di foglie (ad altissimo rischio di storte). Le stagioni precedenti hanno visto il Grand Palais diventare una piattaforma di lancio per il decollo del razzo di Lagerfeld, e trasformarsi in un parco eolico, un supermercato e un laboratorio sartoriale con i suoi atelier Chanel.


Il defunto, grande, Karl Lagerfeld, ci ha lasciati a febbraio 2019. Alla sfilata Chanel di Parigi a maggio, le modelle sono scese in passerella sfoggiando l’ultima collezione di sempre disegnata dallo stesso Karl, contro il suo ultimo set teatrale. La sua collezione finale per la Maison è stata presentata nel contesto di una stazione sciistica alpina, completa di neve finta e rifugi tirolesi.


Intitolato Chanel in the Snow, il set si è ispirato al super ricco parco giochi e alla stazione sciistica di Courchevel, dove Chanel gestisce un pop-up store e vende la sua famosa collezione Snow. Il successore di Lagerfeld, Virginie Viard, in seguito alla sua scomparsa ha abbondantemente fatto il proprio debutto con le sue collezioni ready-to-wear per il marchio. Come ad esempio il suo set silenzioso ispirato ai tetti parigini che ha confermato i nostri sospetti, nessuno creerà mai più una magia come quella di Karl.


“La moda va consumata subito. Il meglio che possa accadere a un abito è di essere indossato. Non di essere esposto in un museo.”

Così diceva Lagerfeld, la moda è fatta per essere vissuta in tutte le sue forme. Karl non era altro che il genio e la sregolatezza insieme, l’astro nel mondo del fashion system, con quell’aria vittoriana, aristocratica e snob, certamente anacronistica, compagno di letto del lusso, sposo del buon gusto. A soli 14 anni si era trasferito a Parigi per studiare arte e design, nel 1954 aveva vinto il prestigioso Woolmark Prize con un bozzetto di un cappotto, che lo portò a diventare assistente di Pierre Balmain. Nel 1963 approdò da Chloé e nel ’65 iniziò il suo lungo legame con le sorelle Fendi. Ma la conquista più importante per Karl fu Chanel, nel 1982, un sogno che lo accompagnava fin da bambino. Un sogno realizzato, niente di meglio. Grazie Karl.
