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Dolce e Gabbana assolti

La Cassazione boccia la condanna di evasione fiscale
La Suprema Corte di Giustizia Italiana ha assolto Domenico Dolce e Stefano Gabbana dall’accusa di evasione fiscale perchè il fatto non sussiste.

Ecco le parole che si leggono sul comunicato ufficiale diffuso venerdì scorso dai due stilisti milanesi: “Siamo persone oneste e siamo estremamente soddisfatti di questa sentenza della Corte di Giustizia italiana. Viva l’Italia”.

I guai con la giustizia per Dolce e Gabbana sono iniziati nel 2007 dopo una verifica fiscale sui conti relativi al biennio 2004-2005.

Nel 2013 il giudice monocratico del Tribunale di Milano, Antonella Brambilla li condanna a 1 anno e 8 mesi di reclusione e al pagamento di una provvisionale di 500mila euro al termine del processo di primo grado per l’accusa di omessa dichiarazione dei redditi.

Secondo l’accusa i due designer avrebbero costituito una società in Lussemburgo, la Gado, proprietaria dei marchi del gruppo e di fatto gestita in Italia, al fine di ottenere risparmi fiscali. Dolce e Gabbana sono stati accusati di non aver dichiarato tasse sulle royalties per circa un miliardo di euro.

In secondo grado i due designer sono stati condannati a 1 anno e 6 mesi di reclusione dalla Corte d’Appello di Milano.

L’udienza del 24 ottobre 2014 ha messo un punto a questa odissea giudiziaria, assolvendo sia i fondatori della maison Dolce&Gabbana sia il commercialista milanese Luciano Patelli, Cristina Ruella e Giuseppe Minoni, rispettivamente direttore generale e direttore finanziario della casa di moda. Diversa la formula adottata da piazza Cavour per il fratello dello stilista, Alfonso Dolce, manager del gruppo, nei confronti del quale la Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza d’appello (1 anno e due mesi) per intervenuta prescrizione del reato. Annullate anche le statuizioni civili.

Il comunicato di Domenico Dolce e Stefano Gabbana

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