
Omaggio all’eccellenza italiana
Si è appena conclusa l’ultima edizione di Identità Golose New York e, come ormai da tradizione, il tour votato all’eccellenza culinaria prosegue in Illinois dove ieri, 6 ottobre, è iniziato Identità Chicago 2015.
La seconda edizione della kermesse è un omaggio ai cuochi e ai vini d’Italia.
Ospitata da Eataly Chicago, Identità Chicago 2015 è stata organizzata grazie alla collaborazione tra Identità Golose e il Merano WineFestival.
Protagonisti della giornata di ieri la cucina d’autore di grandi chef, sia italiani sia americani, il cui culmine è stato raggiunto con la cena a 8 mani ospitata al ristorante Baffo di Eataly Chicago con Lidia Bastianich.
Coinvolti nell’iniziativa, dopo essere stati i protagonisti anche delle imperdibili lezioni di cucina in programma durante il giorno, gli chef di Chicago Andrew Zimmerman del ristorante Sepia e Giuseppe Tentori del GT Fish & Oyster, oltre agli chef italiani Cristina Bowerman del ristorante Glass Hostaria a Roma e di Heinz Beck de La Pergola a Roma.
Oggi, 7 ottobre, l’attenzione di Identità Chicago 2015 sarà rivolta ai vini di 30 grandi aziende vinicole italiane selezionati dal Merano WineFestival e protagonisti di una degustazione imperdibile guidata dai produttori stessi all’interno de La Scuola – Eataly’s cooking school.
Il tema 100% Italia era stato affrontato anche, dal 30 settembre al 3 ottobre, dai protagonisti di Identità Golose New York 2015.
Ospitati da Eataly NY ogni chef relatore ha scelto un ingrediente nel quale si riconosce e ha chiamato un collega americano per confrontarsi e dare vita a una lezione a quattro mani incentrata su quel prodotto.
In calendario in questa sesta edizione della kermesse si sono alternati Andrea Migliaccio e Tony Mantuano (pomodoro), Moreno Cedroni e Mario Batali (olio extravergine d’oliva), Massimo Bottura e Michael White (pane), Carlo Cracco e Jonathan Benno (uovo), Ugo Alciati e Marc Vetri (latte), Davide Scabin e Fortunato Nicotra (pasta), Vito Mollica e Rita Sodi (fagioli). Nella 4 giorni newyorkese non sono mancate naturalmente anche due cene con i fiocchi.