
Intervista a Vincenzo Merli
“Only the Good Die Young” cantava Billy Joel, e questo potrebbe essere il titolo della biografia di Egon Von Furstenberg che è mancato, nel 2004, a poco piĂą di cinquant’anni lasciando un’impronta importante nel mondo del fashion internazionale.
“L’operato di Egon Von Furstenberg nella haute couture rappresenta un fenomeno indimenticabile nella storia della moda – commenta il suo grande amico e socio Vincenzo Merli, oggi brand manager della maison – che ha raggiunto traguardi inaspettati rendendolo la forza creativa e intramontabile dell’azienda che porta il suo nome. Si è inventato un marchio che, anche dopo la sua scomparsa, con il mio impegno e di tutto lo staff e con il consenso dei figli che lo hanno ereditato, continua a esistere. Oggi l’azienda Egon Von Furstenberg porta avanti il sogno iniziato da Egon, cercando di rimanere fedele al suo stile, estremamente sobrio, senza perdere mai la classe e il lusso”.
Chi si occupa oggi del design di tutte le licenze Egon Von Furstenberg?
La Egon Von Furstenberg continua a essere presente nel settore della moda mantenendo alto il prestigio e il fascino che il marchio, da sempre, ha avuto a livello nazionale e internazionale licenziando e gestendo quasi 20 licenze di prodotti che vanno dall’abbigliamento, agli accessori, ai profumi, alla collezione casa e così via. Dato che ogni settore è differente, oggi la maison si avvale della collaborazione di esperti di stile, di design, per i vari prodotti, sotto la nostra supervisione, che consiste nel controllare le varie fasi delle collezioni, dalla creazione alla distribuzione e commercializzazione.
Quali sono le licenze e chi le produce?
Oggi le licenze d’uso del marchio Egon Von Furstenberg sono circa una ventina e vanno dall’abbigliamento uomo, cerimonia, formale e sportwear. Dalla camiceria, all’intimo, fino alla pigiameria e calzetteria. E poi ancora, cravatte e foulard, profumi, occhiali e pelletteria che realizza borse, scarpe e valigeria. Non dimentichiamo anche gli orologi, la bigiotteria, le bomboniere, gli ombrelli e tutti gli articoli promozionali. Infine, la linea casa, che spazia dagli imbottiti alle lampade, porcellane, cristalli e accessori in acciaio, argento e così via. Per creare tutto ciò, la maison si è affidata alla professionalità di importanti aziende di ciascuna categoria merceologica che opera da anni nei vari settori sopra elencati e segue la produzione, evitando di esternalizzare le varie fasi di lavorazione, al fine di ottenere un prodotto totalmente made in Italy.
Sono in previsione nuove licenze?
L’obiettivo strategico nell’arco del prossimo biennio sarà cercare di introdurre le nuove linee di prodotti nel maggior numero di negozi specializzati multibrand tra Italia ed estero, da sempre selezionati accuratamente e di categoria medio-alta. Successivamente, contiamo di aprire punti vendita monobrand, all’interno di centri commerciali outlet. In una prima fase il mercato interno rappresenterà la parte predominante del business, ma contiamo di generare un incremento sostanziale nelle piazze estere strategiche rappresentate, oggi, dai paesi emergenti ( Est Europa, Cina, Russia, India). La concentrazione nella realizzazione degli obiettivi ci porta, al momento, a non puntare su nuove licenze, con l’impegno, però, di continuare a valutare eventuali nuove opportunità di collaborazione.
A quanto ammonta il totale giro d’affari del marchio? Come è suddiviso il fatturato fra Italia ed estero?
Attualmente il giro d’affari intorno al marchio Egon Von Furstenberg è diviso per il 60% in Italia e il restante 40% oltre confine. Negli ultimi anni, però, questo andamento è stato completamente invertito dal comparto riguardante la home collection che oggi genera il 30% del nostro turnover globale, riscuotendo un successo tale da prevedere un incremento di almeno un ulteriore 20%. I paesi dell’Est Europa, dove è maggiormente presente il reparto dell’arredo casa, rispetto agli altri paesi esteri, rappresentano una fetta del 60% del fatturato annuo dell’azienda licenziataria del marchio, nella convinzione di un cospicuo aumento nei prossimi anni. Comunque, considerando che la maison è un’azienda che da anni lavora sul licensing, non essendo, quindi, la diretta produttrice degli articoli immessi nel mercato, da una approssimativa analisi degli ultimi anni emerge un fatturato medio che ammonta a circa 5milioni di euro. Prevedendo tempi sempre più difficili, si cercherà , nei prossimi anni, di incrementare il fatturato con un nuovo piano di rilancio.