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Absolument absinthe, il profumo del proibito

Essenza unisex Io sono l’Impero alla fine della decadenza,
che guarda passare i grandi Barbari bianchi
componendo acrostici indolenti in aureo stile
in cui danza il languore del sole
.

Così Verlaine scriveva Languore, i versi dedicati a Georges Courteline che diventeranno l’emblema dell’epoca che unì il culto della bellezza al senso di corruzione e decadenza di un periodo privo di valori e ideali. È il cosiddetto Decadentismo, in cui poeti e pittori amavano allietarsi con un distillato che diventerà espressione di un’arte di vivere, l’assenzio, ben presto il simbolo dell’intera Belle Époque.
Dal fascino che quel tempo ancora trasmette è nato Absolument absinthe, profumazione unisex che racchiude la magia dell’assenzio, della cannabis e altre numerose fragranze.
Il nuovo prodotto della Fratelli Rinaldi Importatori – una delle maggiori società italiane specializzata nell’importazione e distribuzione di distillati, liquori e vini di importanti marchi internazionali – sprigiona fragranze mitiche, dalle note audaci, toniche e fresche. E’ un profumo di pelle, che si mescola con le note personali di colei o colui che lo porta: una pelle femminile evidenzierà le note floreali, una pelle maschile le note fresche e speziate. Rispetta la personalità e ne sublima la sensualità.
Il ritorno all’alta profumeria – con la produzione di aromi assolutamente perfetti come l’assenzio – fa sì che il profumo sia assolutamente artigianale.
L’assenzio e la cannabis sono le essenza principali, arricchite da altre 49 fragranze: le note di testa sono rese frizzanti dalla polpa di mandarino che si mescola con le foglie del tè nero di Cina, profumato di bergamotto. La ‘canapa sativa’ o cannabis, conferisce mistero con i suoi toni esotici e speziati. La freschezza vegetale dell’Assenzio domina le note di cuore, sublimando la forte dualità del galbanum iraniano con le note trasparenti e floreali dei mughetti, fior di loto, gelsomino, ylang-ylang. Il tutto rafforzato dai sentori speziati della noce moscata e del cardamomo di Ceylon. Il calore del legno di sandalo di Mysore è addolcito dalla sensualità dei muschi nelle note di fondo.
Il Presidente della Rinaldi Holding, Dr. Giuseppe Tamburi commenta la scelta dell’azienda che opera nel campo dei vini, dei liquori e dei distillati di distribuire un profumo e di aprire una nuova divisione del Gruppo: ‘Come negli alcolici, anche nei profumi ci vuole buon naso e la prima sensazione che ho provato con Aa, è stata di assoluto stupore. Tutto ciò mi ha indotto ad aprire una nuova divisione del Gruppo – la Rinaldi Fashion – che avrà una mission identica a quella dei nostri business già esistenti nel settore del “bere bene”, ossia commercializzare prodotti di altissima qualità, ma in ogni caso sempre innovativi e rivoluzionari. Distribuiremo il prodotto in profumerie di altissima immagine e concept store innovativi’.

La ‘Fata Verde’

Non c’è niente di più poetico al mondo di un bicchiere di assenzio
Oscar Wilde

Nato nella seconda metà del XVIII secolo, l’assenzio diviene popolare soprattutto in Francia, dal momento in cui entra ufficialmente a far parte del corredo da viaggio dei soldati dell’esercito transalpino: di ritorno dall’estero, i militari cercano anche in patria la fata verde – per via del suo colore dovuto alla macerazione in alcool dell’Artemisia Absinthium – diffondendone l’uso.
Alla fine dell’Ottocento, i boulevard parigini, all’ora dell’aperitivo, profumano di assenzio e ben presto, ne diventano consumatori appassionati molti esponenti della cultura francese dell’epoca, come Baudelaire e Van Gogh.
La sua degustazione prevede un magico rito cerimoniale: su un bicchiere, contenente assenzio, si pone l’apposito cucchiaino traforato con appoggiata una zolletta di zucchero. Qui si versa lentamente acqua fresca, in modo da sciogliere lo zucchero, per allungare e addolcire l’assenzio. La bevanda diventa così espressione di un arte di vivere, che però porta con sé i germi della rovina: l’assenzio della Belle Époque conteneva un’elevata quantità di tuione, sostanza che, superati certi livelli, può provocare crisi di tipo epilettico. Si dice così che l’assuefazione può condurre alla pazzia. Ne deriva una violenta campagna di opinione che, negli anni immediatamente precedenti la Prima Guerra Mondiale, mette fuorilegge l’assenzio in Francia e negli altri Paesi del mondo.
Il proibizionismo dura così per oltre ottant’anni, finché una recente legislazione UE, recepita dalle singole normative nazionali, ne disciplina nuovamente la produzione e soprattutto pone limiti severissimi e di assoluta sicurezza al contenuto di tuione.