
Prosegue la raccolta fondi per le vittime del terremoto
Oggi Expo 2015 festeggia il Nationa Day dell’Azerbaigian e la mietitura di Wheatfield, ma i visitatori del sito espositivo di Rho non potranno rinunciare a una tappa al padiglione del Nepal.
Il terremoto che ha colpito a fine aprile il Paese asiatico, incastonato tra l’India e la Cina, ha rallentato i lavori nel cantiere che sorge alle porte di Milano.
Ecco le parole usate dal Commissario Unico di Expo Milano 2015, Giuseppe Sala, nel giorno del terribile sisma: “Siamo molto vicini alla popolazione del Nepal in questo momento di grande difficoltà e, in particolare, alle famiglie degli operai nepalesi che da febbraio stanno partecipando alla costruzione del padiglione del loro Paese all’Esposizione Universale. Il 1° maggio, con l’apertura di Expo 2015, daremo il via a una raccolta di fondi per le popolazioni colpite dal terremoto”.
La struttura in realtà è sempre rimasta aperta ma ora sono visitabili anche altre due aree chiave: la pagoda e la porzione di Stupa.
Il Nepal è una nazione con economia prevalentemente agricola e industriale e partecipa all’Esposizione Universale con il tema “La sicurezza alimentare e la sostenibilità per lo sviluppo”.
Il padiglione, progettato da Implementing Expert Group (Ieg), ricorda la forma del mandala, il diagramma circolare composto dall’unione di figure geometriche che richiama il cerchio della vita. L’atmosfera in cui si calano i visitatori è quella degli antichi insediamenti delle valli di Kathmandu, con porticati e templi caratterizzati da 42 colonne intagliate a mano.
Intanto prosegue la raccolta fondi per sostenere le opere di ricostruzione della capitale e della Kathmandu Valley: l’ambizioso obiettivo è quello di raggiungere 1 milione di euro nei sei mesi di manifestazione. A ottobre l’urna che si trova all’ingresso del padiglione verrà svuotata e si vedrà se la macchina della solidarietà avrà fatto il suo corso.